Un altro blog sulla Cina...di certo non se ne sentiva la mancanza vista la quantità di notizie e informazioni provenienti dal grande paese asiatico, anche in italiano. Eppure una simile quantità di notizie non sempre aiuta ad accorciare distanze, anzi al contrario spesso contribuisce a rafforzare gli stereotipi e preconcetti che si hanno su questo paese.
Ma almeno Beijing Calling non si preoccupa di raccontare la nazione cinese, semmai solo un suo aspetto minuscolo, se comparato a numeri e cifre iperboliche a cui la Cina ci ha (quasi) abituati. Questo ambito è la musica indipendente, o se volete rock e suoi derivati che in un paese con un miliardo e mezzo (qualcosina meno) di persone è conosciuto e seguito forse da una manciata di milioni di abitanti, e per lo più racchiusi in una fascia d'età e con una distribuzione geografica piuttosto circoscritte, quindi si tratta di un genere tutt'altro che rappresentativo del paese.
Eppure più di altri generi della musica o della cultura popolare ha attirato attenzione e curiosità, e a volte anche alcune aspettative. Per alcuni è un piccolo culto sotterraneo, per altri un'esotica curiosità. Poi con i mezzi di comunicazione digitali è sempre più facile sentire, vedere, sapere di più di questo genere. Ma nonostante questo ancora una volta le distanze fanno fatica ad accorciarsi...
Infatti nel 2012, anno del Dragone, non tutti i gruppi cinesi suonano punk, non tutti i musicisti copiano gruppi e generi occidentali, e non tutti i "rocker" sono dissidenti politici.
Proprio per questo, benvenuti su Beijing Calling!
Nessun commento:
Posta un commento